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  • Immagine del redattorePasquale Frisenda

"Il profumo" di Patrick Süskind - l'audiolibro

Aggiornamento: 13 set 2023

Un macabra fiaba che narra di vanità, follia e creatività, e di come all'uomo basti poco per essere imbrogliato e incantato.

"Non si può rifiutare la forza di persuasione del profumo, essa penetra in noi come l’aria che respiriamo penetra nei nostri polmoni, ci riempie, ci domina totalmente e non c’è modo di opporvisi." (Patrick Süskind)

"Nel diciottesimo secolo visse in Francia un uomo, tra le figure più geniali e scellerate di quell'epoca non povera di geniali e scellerate figure. Si chiamava Jean-Baptiste Grenouille e se il suo nome, contrariamente al nome di altri mostri geniali quali De Sade, Saint-Just, Fouché, Bonaparte, oggi è caduto nell'oblio, non è certo perché Grenouille stesse indietro a questi più noti figli delle tenebre per spavalderia, disprezzo degli altri e immoralità, bensì perché il suo genio e unica ambizione rimase in un territorio che nella storia non lascia traccia: nel fugace regno degli odori..." (da "Il profumo" - 1985)

"Jean-Baptiste Grenouille, nasce il 17 luglio del 1783 a Parigi, città infestata da ogni genere di miasmi e terribili odori. Nasce nel luogo più puzzolente del capoluogo francese, il Cimetière des Innocents, per secoli deposito di cadaveri in fosse comuni e poi riconvertito in un mercato all'aperto, dove gli animali vengono macellati in strada. Appena nato viene rifiutato dalla madre, che lo lascia a morire tra gli scarti di pesce; ma Jean-Baptiste, aggrappandosi alla vita, comincia a piangere venendo infine salvato. Affidato a orfanotrofi che sembrano gironi infernali, cresce nel più completo isolamento e dimostrando due strane caratteristiche: non ha nessun odore ma il suo naso ha una prodigiosa capacità di percepirli e distinguerli tutti, anche i più infinitesimali, sconosciuti a tutti gli altri. Forte di questa facoltà, di quest'unica qualità, Jean-Baptiste decide di diventare il più grande profumiere del mondo, ma la sua ambizione non è quella di arricchirsi, né ha sete di gloria; persegue, invece, un suo profondissimo desiderio, che sfocia nell'ossessione: dominare il cuore degli uomini creando un profumo capace di ingenerare l'amore in chiunque lo fiuti, e pur di ottenerlo non si fermerà davanti a nulla..."


L'olfatto è indissolubilmente legato alla nostra parte più selvatica, ed è a questa che si rivolge, sebbene sia oggi indebolita e sfumata dalla razionalità. Un odore può scatenare ricordi ed emozioni intense come la commozione, il rimpianto, ma anche il ribrezzo e la repulsione: gli odori penetrano nel nostro corpo e da lì dominano la nostra emotività, sono parte essenziale dell'anima (dal greco ànemos, "soffio", "respiro"). Esplorando questo particolare senso, "Il profumo" ("Das Parfum - Die Geschichte eines Mörders" - 1985) di Patrick Süskind è un libro che esula da qualunque schema. Decisamente emozionante e imprevedibile, potente allegoria della malvagità, della follia ma anche della creatività umana e definito "un raffinato congegno generatore di sorprese, d'incantesimi, di crudeltà, di orrori e di sogni, perfettamente autonomo, sontuosamente letterario", il romanzo è una fiaba nera, persino macabra, in cui si parla della vanità e della volubilità umana e dove si enfatizza come all'uomo basti poco per essere imbrogliato e incantato, così tanto che poi non gli importa se dietro all'incanto ci sia qualcosa di meraviglioso o di spaventoso. La storia si dipana in una descrizione incredibilmente minuziosa dei rari profumi e dei tantissimi cattivi odori che albergavano ovunque nella Parigi di allora, dalle stanze del re fino alla più pulciosa stamberga, in strade avvolte in una coltre di sporcizia e miseria, per poi inoltrarsi nell'ossessione sviluppata per gli odori da Jean-Baptiste Grenouille (il cognome significa rana o rospo), che lo porta a prendere coscienza che lui non ne ha affatto, e quindi, di conseguenza, nella sua personalissima visione del mondo, non possiede nemmeno un'anima, perché la maggior parte degli odori che sente nelle persone sono "putridi come la loro miserabile anima". Ma in lui non c’è odore - né puzza, né profumo - come non c'è traccia di umanità: egli è assenza di vita e così viene percepito dagli altri, che tendono a evitarlo. La mancanza di amore ha compiuto danni irreparabili nel suo animo, trasformandolo in un essere egoista a sua volta, diverso e distante. Incapace di provare empatia, comincia così a meditare, come atto di riscatto verso il mondo, la creazione di un profumo talmente meraviglioso da costringere infine ogni uomo e donna sulla Terra ad amarlo e idolatrarlo, per tentare di arrivare a sentire quel calore che nessuno, in nessuna forma, gli ha mai donato.


Scrittore, sceneggiatore e drammaturgo, Patrick Süskind nasce ad Ambach, in Germania, il 26 marzo del 1949, ma cresce nel villaggio bavarese di Holzhausen, sul lago di Starnberg. Studia storia medievale e moderna, storia dell'arte e teologia, frequenta corsi di francese, inglese, spagnolo, latino e greco, e pur se non termina gli studi, in compenso comincia a scrivere brevi testi narrativi. La sua prima pubblicazione, nel 1981, è il monologo "Il contrabbasso", che riscuote grande successo tanto da diventare tra le opere teatrali più rappresentate in Europa nella metà degli anni '80, e parallelamente collabora alla stesura della sceneggiatura di alcune serie televisive tedesche con il regista Helmut Dietl. Nel 1985 pubblica "Il profumo", considerato dalla critica specializzata uno dei migliori romanzi contemporanei. Del 1987 è invece "Il piccione" e negli anni '90 pubblica un altro romanzo e una raccolta di racconti, mentre negli anni 2000 torna sugli scaffali con un saggio. La sua attività letteraria vanta alcune traduzioni dal francese al tedesco, come i libri dell'amico illustratore e scrittore Jean-Jacques Sempé, che ha poi illustrato il suo libro "Storia del signor Sommer". Süskind è stato inoltre sceneggiatore dei film "Rossini" (1997) e "Vom Suchen und Finden der Liebe" (2005), diretti sempre da Dietl.


Nonostante la sua fama di portata mondiale, Süskind, come la maggior parte dei personaggi dei suoi libri, ha scelto di condurre una vita estremamente riservata: concede raramente interviste e le sue apparizioni in pubblico sono davvero sporadiche. Lo scrittore è arrivato persino a rifiutare importanti premi letterari tedeschi quali il Gutenberg, il Tukan e il FAZ, ed è impresa ardua trovare delle sue foto da pubblicare su giornali o riviste. Nel 2006 non si presentò neanche alla prima di "Profumo - Storia di un assassino", il film tratto dal suo romanzo più acclamato e diretto da Tom Tykwer (si erano interessati all'idea anche Martin Scorsese, Stanley Kubrick, Ridley Scott e Miloš Forman, ma Süskind concesse la liberatoria solo nel 2001). Tre canzoni sono basate su questa storia: "Scentless apprentice" (apprendista senza profumo) dei Nirvana (dall'album "In Utero" del 1993), "Du riechst so gut" (sai di buono) del gruppo tedesco Rammstein, e "Scentist" del gruppo sud coreano VIXX. Nel 2018 viene prodotta per ZDFneo la serie televisiva "Profumo" diretta da Philipp Kadelbach, che differisce però non poco dal romanzo. Qui trovate l'audiolibro del romanzo, letto da Andrea Arcoraci per il suo sito:


Buon ascolto!



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