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F come Fumetto (15): "La Città" di Ricardo Barreiro e Juan Giménez (1980)

  • Immagine del redattore: Pasquale Frisenda
    Pasquale Frisenda
  • 12 feb 2018
  • Tempo di lettura: 4 min

Aggiornamento: 21 nov 2024

Brevi segnalazioni su singole storie, albi, libri e serie rigorosamente a fumetti

"La Città" di Ricardo Barreiro e Juan Giménez ("Ciudad" - Argentina - 1980)


"Jan si sveglia alle 8, come al solito. Si reca al lavoro, come al solito. Di pomeriggio riceve la solita telefonata di Lauren. Passano la serata in discoteca, dove avviene il loro solito litigio. Un giorno come tanti altri. Monotono. Vuoto. Insopportabile. Ma quella sera Jan decide di tornare a casa da solo. La sua vita ha bisogno di un cambiamento che, inaspettatamente, arriva. Capisce di essersi perso, non riconosce il quartiere desolato in cui si trova. All'improvviso viene attaccato da uomini armati ed è tratto in salvo da una donna, Karen, che si fa largo a colpi di mitra. Gli spiega che lei è ormai da cinque anni una naufraga in quel posto, un luogo infinito dove spazio e tempo si fondono, popolato da un'umanità violenta e da creature fantastiche, in cui "dietro ogni possibilità c'è una trappola", dove tutti cercano di sopravvivere, in un modo o nell'altro, e dove l'unica cosa che sembra non esistere è una via di uscita. Un luogo che viene chiamato la Città...".


"Qual è la realtà? Posso essere certo della mia esistenza? Qui, nella "Città", non esiste l'impossibile, non ci sono né logica né regole. Siamo all'Inferno e in Paradiso nello stesso tempo. La "Città" potrebbe essere un esperimento fatto da una civiltà extraterrestre o un incubo collettivo. E se nessuno esistesse veramente? E se fossimo tutti personaggi di un romanzo? O di un film? O di un fumetto?"

(da "La Città" - 1980)


"Forse Galvez aveva ragione. Forse la continua ricerca è già essa una via d'uscita." (da "La Città" - 1980)


La serie (concepita originariamente come una sorta di "Divina Commedia" con lo scrittore Hector G. Oesterheld, uno dei padri dell'historieta, nel ruolo di Virgilio) è certamente una delle opere più importanti dei due autori in questione. Rifugiatisi ambedue a Parigi sul finire degli anni '70 a causa della dittatura imposta in Argentina dal generale Jorge Rafael Videla, proprio nella capitale francese si conoscono. Ricardo Barreiro e Juan Giménez iniziano una fruttuosa collaborazione e danno vita anche a questa serie che, come altre opere del fumetto argentino di quel periodo, trasmette il senso di angoscia e disperazione della condizione che il loro paese sta vivendo, seppur il tutto è narrato in chiave metaforica. Nell'ultimo episodio della prima serie, Jan e Karin incontrano nientemeno che l'Eternauta, il celebre personaggio creato proprio da Oesterheld e da Francisco Solano Lòpez (un'altra serie simbolo del fumetto argentino, in cui si arrivò a prevedere e denunciare il clima di angoscia scatenato dalla dittatura), il quale, interrogandosi sulla natura della Città, avanza l'ipotesi su chi sono loro e dove sono, dando forse la soluzione al mistero che li avvolge.


La Città immaginata dai due autori è un luogo paradossale, dove tutto può accadere e dove le regole della logica e della realtà del mondo che abbiamo imparato a conoscere non valgono. Nella Città può capitare che il sole alcune volte non sorga, oppure che non tramonti mai; dove può piovere ininterrottamente per decine di giorni e notti; che gli alberi di un parco siano in realtà un unico organismo mutante e carnivoro. E' un luogo dove ci si può imbattere in uomini di altre epoche, o in personaggi di pura fantasia come Dracula, Frankenstein, Alien o appunto l'Eternauta, anche loro naufragati lì, e dove si può però vederli in altro modo rispetto a come li si intende di regola.  Nella Città, Jan e Karin dedicheranno ogni loro sforzo alla ricerca di una via di fuga. Perché una via d'uscita deve esserci, e perché avere uno scopo, anche se appare irraggiungibile o utopico, a volte è l'unico modo per non cedere alla follia, e questo non solo nella Città.

"La Città" è un'opera geniale, sorprendente, emozionante, enigmatica e avvincente, dove si possono ritrovare echi dei racconti di Jorge L. Borges, Franz Kafka, Howard P. Lovecraft, oltre che riferimenti a molti film e fumetti, ed è una lettura consigliata a chiunque ami la fantascienza, il fantastico o il (buon) fumetto. Un lavoro che brilla per la quantità di elementi che lo formano, per la sua concisione nel raccontarli e renderli così efficaci e pungenti.

E un titolo, questo, che è anche uno tremendo schiaffo a tutte quelle produzioni che mascherano con centinaia di tavole piene di vuote parole e disegni standard una evidente carenza di idee e talento.


Qui in Italia la serie è stata edita in diversi formati, sia in rivista che in volume, e potete trovarla completa nel n. 16 della collana Euracomix (Eura editoriale), nella versione integrale edita dalle edizioni 001 e in "Fantacomix-Day" n. 1 (sempre dell'Eura editoriale), che sono le versioni preferibili perché proposte in bianco e nero (nel volume dell'Eura è presente anche il seguito, "La Città 2", disegnato da Luis Garcia Duran, oltre che alla splendida serie "Robin delle Stelle", di Carlos Trillo ed Enrique Breccia), e infine a puntate sulla rivista Lanciostory, dal n. 7 del 1982.


Qui trovate la puntata del programma "Continuarà" dedicata ai due autori (dal minuto 27.09) e un video in cui vengono sfogliate le pagine dei volumi originali:



Buona lettura!







 
 
 

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