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  • Immagine del redattorePasquale Frisenda

Settima arte (36): "Una giornata particolare" di Ettore Scola (1977)

Aggiornamento: 6 mag

Video, immagini e brevi informazioni su film e documentari che hanno segnato la storia del cinema (o solo il mio immaginario)

"Una giornata particolare" di Ettore Scola (Italia - 1977)


Sceneggiatura: Ruggero Maccari, Maurizio Costanzo ed Ettore Scola.


Con: Sophia Loren, Marcello Mastroianni, John Vernon, Françoise Berd, Nicole Magny, Patrizia Basso, Tiziano De Persio, Maurizio De Paolantonio, Antonio Garibaldi, Vittorio Guerrieri, Alessandra Mussolini.


"Roma, 6 maggio 1938. Nella capitale dell'Italia fascista la popolazione è chiamata in strada per festeggiare l'arrivo di Adolf Hitler. In un caseggiato popolare, Antonietta, una donna segnata da sei maternità e da un oppressivo marito oltre che fanatico delle "camice nere" (lei stessa è una sostenitrice del regime, per quanto in maniera acritica e superficiale), quel giorno, rimasta a casa per poter sbrigare le immancabili faccende domestiche e per poter avere comunque qualche momento per sé, incontra per caso un suo vicino, Gabriele. Su quell'uomo però girano strane voci, tra cui quella di essere un sovversivo, e Antonietta, pur se è rimasta affascinata dalla sua anomala gentilezza, cerca di mantenere con garbo le distanze. L'affinità che sente verso di lui però prende il sopravvento, e quella giornata diventerà per entrambi indimenticabile..."


Dramma psicologico di finissima fattura ed eccezionale presa emotiva, "Una giornata particolare" è una delle vette raggiunte da Ettore Scola nella sua carriera, qui co-autore anche della sceneggiatura, scritta con Ruggero Maccari e con la collaborazione di Maurizio Costanzo.

Aperto da sei minuti di autentici cinegiornali d'epoca a contestualizzare con precisione il momento storico, il film si muove essenzialmente tra due appartamenti, una rampa di scale e una terrazza, e avvolge la vita dei due protagonisti con i movimenti di una macchina da presa mobilissima e con un'atmosfera ovattata (resa ottimamente dalla fotografia color seppia di Pasqualino De Santis), separandoli, almeno per quelle ore, dal resto del mondo.


Raccontando una storia di solitudine e di amicizia, di emarginazione e di solidarietà, il film di Scola si segnala per l'acutezza con cui riesce a ritrarre quel tremendo periodo della storia italiana concentrandosi sulla vicenda di sole due persone molto diverse, non solo tra di loro ma anche dalla realtà che li circonda, evidenziando come, pur se schiacciati da un destino contrario, alcuni esseri umani possano arrivare a trovare comunque delle scintille di luce e di umanità.

Un'opera sottile, composta di mille sfumature, che instilla nello spettatore un'inquietudine (anche profonda) su cosa può significare accettare volontariamente di essere privati delle libertà individuali dal potere costituito in nome di ideologie astratte e comunque oppressive, una sensazione non affatto facile da allontanare dopo la chiusura del film e sottolineata dagli autori con grande abilità, soprattutto nel ritratto psicologico dato ai personaggi: sorprendente è la precisione con cui vengono evidenziate le annotazioni sulla casalinga irretita dal fascismo o, in generale, sulla condizione della donna, sempre succube e intesa solo come moglie devota e fertile, oppure verso il discorso dell'omosessualità legato al personaggio interpretato da Marcello Mastroianni, un atto d'accusa verso una società che non prevede e non lascia alcuno spazio ad un uomo che non sia "né soldato, né marito, né padre".

La sequenza finale, dove si vede Sophia Loren spegnere tutte le luci del suo appartamento (e definitivamente della sua vita), è una delle più amare della storia del cinema.

"Una giornata particolare" è quel genere di film autenticamente d'autore, uno di quelli di cui, anche in questi anni difficili, ci sarebbe bisogno.


Per i diversi elementi narrativi che contiene e che fa propri, come la questione della privacy, il ruolo della donna e lo spazio negato alla diversità, il concetto di famiglia e di solitudine, la natura delle persone e il condizionamento sociale (aspetti che i due personaggi, pur di trovare uno spazio nell'altro, arrivano a combattere), il consenso di massa e sull'alienazione sociale, la dicotomia tra libertà e Dominio (politico o privato), il film di Scola si dimostra essere ancora incredibilmente contemporaneo e attuale, e credo che lo sarà sempre.

Il film, negli esterni e in parte degli interni, è stato interamente girato a Roma in Viale XXI Aprile, nei cosiddetti palazzi Federici, il più grande edificio di case popolari costruito in Italia negli anni '30.

Nello stesso stabile fu girato anche "Romanzo di un giovane povero" (1995), sempre di Scola.

Proprio all'inizio del film, nel momento di descrizione dell'edificio, il regista utilizzò un lunghissimo piano sequenza, uno tra i più complessi visti nel cinema italiano.


I due attori protagonisti offrono qui una enorme prova di bravura e talento: Mastroianni ottenne la sua seconda candidatura all'Oscar come miglior attore e vinse il Globo d'oro e il Grolla d'oro, mentre la splendida interpretazione della Loren (che sentiva molto sua la parte, ma che per averla dovette superare alcune resistenze iniziali di Scola) invece fu premiata con il David di Donatello, il Nastro d'argento e il Globo d'oro.

Nel 1978 "Una giornata particolare" si aggiudicò il Golden Globe come Miglior film straniero, il David di Donatello a Ettore Scola come Miglior regia, il Nastro d'argento come Migliore sceneggiatura a Costanzo, Maccari e Scola, il Premio César come Miglior film straniero, il Globo d'oro come Miglior film.


Da sottolineare è anche la suggestiva colonna sonora composta da Armando Trovajoli.


Qui di seguito trovate due trailer, uno italiano e uno realizzato per ripresentare il film in Belgio al Film Fest Gent nel 2017, e due clip:




QUI trovate una breve intervista di Claudio G. Fava a Ettore Scola su "Una giornata particolare", mentre nel video successivo il regista parla della location del film in "Voi siete qui", road movie metropolitano che ha come protagonisti Alberto Crespi, critico cinematografico con la passione per la "geografia del cinema", e Angelina Chavez, una giovane fotografa da poco arrivata a Roma.

I due hanno attraversato la città alla ricerca dei luoghi resi celebri da alcuni grandi film del cinema italiano, e, a metà strada tra la guida turistica e la ricostruzione storiografica, con immagini di repertorio e interviste a vari protagonisti, il documentario diventa una testimonianza di come il cinema, con i suoi racconti, sia stato uno dei cronisti della vita della Città eterna:


Buona visione!



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