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Settima arte: "2022: i sopravvissuti" di Richard Fleischer ("Soylent green" - USA - 1973)
Sceneggiatura: Stanley R. Greenberg, tratta dal romanzo "Largo! Largo!" ("Make room! Make room!", 1966) di Harry Harrison.
Per il suo romanzo Harrison fu ispirato da una ricerca fatta dal M.I.T. (Massachusetts Institute of Technology) su richiesta del Club di Roma (fondato nel 1968 dall'italiano Aurelio Peccei, assieme a premi Nobel, leader politici e intellettuali) e i cui risultati furono poi pubblicati nel libro "Rapporto sui limiti dello sviluppo" ("The limits to growth", 1972), che costituì il primo studio scientifico a documentare l'insorgere della questione ambientale in termini globali.
Con: Charlton Heston, Edward G. Robinson, Leigh Taylor-Young, Chuck Connors, Joseph Cotten, Brock Peters, Paula Kelly, Stephen Young, Mike Henry, Lincoln Kilpatrick, Roy Jenson, Leonard Stone, Whit Bissell, Celia Lovsky.
"A Todd e Moira. Per il vostro bene, bambini, mi auguro che questo libro si dimostri sempre un puro esercizio della mia fantasia."
(dedica scritta da Harry Harrison nel libro "Largo! Largo!")
"Anno 2022. Il pianeta è irrimediabilmente inquinato e sovrappopolato: le stagioni sono scomparse e si vive in una perenne e torrida estate, il cibo scarseggia e il suicidio è pratica promossa e assistita dallo Stato. A New York ci sono 40 milioni di persone, divise in rigide caste: i rari padroni, i molti servi privilegiati e i milioni di poveri che vivono e dormono ovunque ci sia posto, sia per strada che in auto o nei portoni e nei pianerottoli dei fatiscenti palazzi, nutrendosi dell'unica fonte di cibo disponibile, delle gallette di diverso colore chiamate soylent, composte da alghe, soia o cereali e fornite dal governo (di cui la più ambita è quella verde), mentre l'acqua è razionata. La coltivazione di ortaggi e frutta o l'allevamento di animali sono limitatissimi e in zone super controllate, lontane dalle città. Il dominio tecnologico e il consumismo sono tramontati, e persino la corrente elettrica non è garantita per tutti a causa della crisi energetica generata dalla mancanza di petrolio. Nel corpo di polizia di New York ci lavora Thorn, un agente non troppo integerrimo ma comunque dedito al suo mestiere, pur se per sopravvivere deve fare massacranti turni: di giorno è impegnato in azioni di repressione e di sera di investigazione. Vive in un piccolo e modesto appartamento (ma è già un lusso, vista la situazione generale) con l'anziano Solomon Roth, un uomo-libro, ovvero uno specialista nel fare ricerche in biblioteche e archivi per la polizia, abilità necessaria in una società che non può più permettersi tecnologie avanzate come i computer. Solomon è abbastanza vecchio da ricordare com'era il mondo prima che l'incontrollata produzione industriale e il conseguente inquinamento lo devastassero, e non fa che raccontarlo a Thorn, che sopporta a malapena quei racconti di un'epoca che non può né immaginare né capire. In seguito all'omicidio di un alto dirigente di una industria alimentare, Thorn viene coinvolto in un'indagine molto rischiosa, che lo porta a conoscenza di un terribile segreto..."
Questo firmato da Richard Fleischer, uno dei solidi artigiani di cui il cinema hollywoodiano classico abbondava, è di sicuro uno dei migliori film di fantascienza degli anni '70 - anche se il termine più corretto sarebbe fantapolitica -, che si fece promotore di tematiche ancora oggi decisamente attuali.
Qualche piccola incoerenza narrativa è più che perdonabile e non toglie nulla ad un film ricco di tensione e autentico pessimismo, e che può fare affidamento su un ottimo cast di attori, tutti perfettamente in parte, a cominciare da Charlton Heston ed Edward G. Robinson, che offrono una recitazione a dire poco empatica con i loro personaggi.
Con le sue splendide e convincenti ambientazioni che descrivono una decadente New York perennemente sporca, polverosa e avvolta da una cappa di soffocante calore, "2022: i sopravvissuti" ("Soylent green" in originale, fusione tra le parole inglesi "soy", soia, e "lentils", lenticchie, titolo che sottolinea l'unica fonte di cibo disponibile per la maggior parte delle persone) è stato uno dei pochi film di fantascienza realizzati con un buon budget nell'era pre-blockbuster (inaugurata pochi anni dopo da "Guerre stellari") e si rivelò uno dei maggiori successi del suo tempo, pur se, durante la realizzazione della pellicola, lo studio di produzione MGM (Metro-Goldwyn-Mayer), non sostenne particolarmente il progetto.
Charlton Heston, che all'epoca era una delle maggiori star di Hollywood, anche nel genere fantascientifico grazie al successo avuto con "Il Pianeta delle scimmie" (1968), però ci credeva; fu lui ad acquisire i diritti del romanzo di Harry Harrison e si impegnò per anni, come era suo solito, per arrivare ad avere un finanziamento adeguato per la realizzazione del film.
"2022: i sopravvissuti" contribuì a suo modo a far entrare il tema ambientale nella coscienza pubblica, tra cui lo sfruttamento dei territori e quello della sovrappopolazione mondiale, ma l'argomento era in realtà già dibattuto da tempo in mezzo a una serie di altre questioni simili, evidenziato in gran parte dal libro di Paul Ehrlich "The Population Bomb" (1968), dove si sottolineavano le preoccupazioni circa l'aumento esponenziale della popolazione.
Fin dalla metà degli anni '60, infatti, Harrison aveva preso atto che tali questioni erano di rilevanza planetaria, e ambientò il suo (ottimo) romanzo poco più in là nel futuro, nel 1999 (nel film la data è spostata al 2022).
Allo scrittore venne proibita per contratto ogni intrusione di carattere creativo nella stesura del copione, ed egli discusse dell'adattamento del suo romanzo nel libro "Omni's Screen Flights/Screen Fantasies" (1984), dichiarandosi comunque relativamente soddisfatto del lavoro svolto dalla produzione. Stanley R. Greenberg, a cui venne affidata la sceneggiatura, aveva all'epoca poca esperienza con la fantascienza scritta ed ebbe delle difficoltà a focalizzare bene ciò che il libro era veramente,
Nella sua sceneggiatura avrebbe potuto cogliere e approfondire di più i molteplici spunti d'interesse che il testo di Harrison forniva, oppure sviluppare con una maggiore plausibilità alcuni dei danni ambientali descritti (come la quasi scomparsa degli oceani, cosa scientificamente improbabile), mentre incentrò la sua attenzione soprattutto sull'aspetto dell'investigazione, della cospirazione e dello shock della rivelazione che svela l'inganno in cui sono vittime i personaggi del film, ma anche in questo modo, il mesto mondo futuribile immaginato resta comunque efficacissimo nel diventare simbolico di quella terribile condizione di vita, oltre che il palcoscenico ideale per la trama narrata.
Nel film come nel romanzo, oltre alla questione ambientale non è difficile trovare altri riferimenti allegorici al nostro attuale presente, come lo scadimento dell'importanza che si dà all'istruzione, alla conoscenza o alla cultura (al disastro che ha travolto le società descritte nel film si sottolinea che nessuno si ribellò in tempo, compresi gli intellettuali, accettando quello che avveniva con inerzia, come se fosse inevitabile, e le persone nate dopo quel periodo sono state inevitabilmente condannate all'ignoranza), o la condizione delle donne, che vediamo ancora oggi private di diritti in molti ambiti, anche in quelli professionali, e ridotte spesso ad essere intese come inferiori, vittime di soprusi fisici, verbali o culturali, come in un contesto medioevale, dove si parla sempre più spesso di riaprire le case chiuse ma mai di arginare il fenomeno della prostituzione, con tutto quello che determina anche e soprattutto sulla vita delle dirette interessate (nel film le ragazze più piacenti e in salute - come il personaggio di Shirl interpretato da Leigh Taylor-Young - vengono date come optional negli appartamenti di lusso che i ricchi acquistano o affittano, e solo in quel modo quelle ragazze possono sperare di sopravvivere), o ancora gli abusi di potere compiuti dalle forze dell'ordine, di cui i quotidiani riportano frequentemente notizia (nel film, il popolo è privo di qualsiasi diritto, le leggi per le persone comuni sono repressive, e la polizia è solo una forza di controllo, anche brutale).
Questi, come altri aspetti presenti nella nostra società, confermano l'attualità del film.
"2022: i sopravvissuti" è poi l'ultimo film in cui recita Edward G. Robinson, uno dei volti storici del cinema hollywoodiano, che morì di cancro nel gennaio del 1973, appena 12 giorni dopo la fine delle riprese. Charlton Heston affermò che nessuno sul set era a conoscenza della malattia di Robinson durante la lavorazione della pellicola, e che vennero a saperlo quando l'anziano attore fu portato via a braccia dopo aver girato l'ultima scena in cui appariva il suo personaggio.
Nella primissima versione del film, nell'appartamento di Thorn e Roth si vedeva anche una seconda famiglia vivere con loro, ma le scene vennero soppresse dalle edizioni successive.
"2022: i sopravvissuti" fu anche l'ultimo film girato ai MGM Studios sul retro di Overland Blvd: il complesso venne raso al suolo proprio nel 1973, per far posto ad abitazioni, centri commerciali e condomini.
Una piccola scatola verde denominata unicamente "Soylent green" fu prodotta e commercializzata nel luglio 2011 (su licenza ufficiale MGM e contenente unicamente pasticche di spirulina).
Sulla confezione non erano presenti immagini o personaggi del film, ma fu piuttosto un tentativo (ironico anche se un po' macabro) di sfruttare la popolarità della pellicola fornendole allo stesso tempo nuova pubblicità.
Qui trovate un trailer:
e qui il film completo:
Buona visione!
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