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Settima arte (29): "Il Cacciatore" di Michael Cimino (1978)

  • Immagine del redattore: Pasquale Frisenda
    Pasquale Frisenda
  • 7 apr 2019
  • Tempo di lettura: 5 min

Aggiornamento: 4 mag 2024

Video, immagini e brevi informazioni su film e documentari che hanno segnato la storia del cinema (o solo il mio immaginario)

"Il cacciatore" di Michael Cimino ("The Deer hunter" - USA - 1978)


Sceneggiatura: Deric Washburn.


Con: Robert De Niro, Christopher Walken, Meryl Streep, John Savage, John Cazale, George Dzundza, Chuck Aspegren, Shirley Stoler, Rutanya Alda, Pierre Segui, Richard Kuss, Joe Grifasi, Dennis Watlington.


"Stati Uniti d'America. Anni '70. Cinque amici, Michael, Nick, Steven, Stanley e Axel, appartengono alla comunità di immigrati russi di Clairton, in Pennsylvania, e conducono un'esistenza relativamente tranquilla, tra il monotono ma pesante lavoro da operai in un'acciaieria e la caccia in montagna, di cui condividono la passione. I primi tre sono in procinto di partire per il Vietnam e uno di loro, Steven, il più timido e impacciato, sta per convolare a nozze con l'amata Angela, la quale è segretamente incinta di un altro uomo. Michael e Nick sono innamorati della stessa donna, Linda, che, a causa di un padre violento e alcolizzato, si trasferirà nella loro abitazione dopo la partenza dei due uomini. Alla fine della festa per il matrimonio di Steven e Angela, Nick chiede la mano di Linda, che accetta. La donna invece fa promettere a Michael che in nessun caso, in guerra, lui dovrà abbandonarlo. Il giorno dopo, i quattro, senza Steven, partono per una battuta di caccia, e Michael ha una seria discussione con gli altri sul come lui intende, in maniera molto più rigida del resto del gruppo, la lealtà e la correttezza. La guerra segna profondamente i tre amici. Dopo essere stati rimpatriati, Michael e Steven dimostrano di avere problemi nel reinserimento nella vita civile. Michael si porta dietro profondi traumi emotivi e l'unica persona con cui riesce a riallacciare di nuovo i rapporti è Linda. Da lei viene a sapere che Nick ha disertato e anche delle condizioni di Angela, ora madre di un bambino, scivolata nella catatonia dopo il rientro di Steven, ormai irreparabilmente invalido per le ferite riportate in Vietnam. Nella cittadina mineraria da dove sono partiti nessuno sembra capire nulla della guerra, confermando lo spaesamento di Michael e i cambiamenti avvenuti in lui. Michael scopre che Steven, che si trova in una struttura per reduci, riceve periodicamente del denaro dal Vietnam. Intuisce che si tratta di Nick, e fa ritorno in Vietnam, nel disperato tentativo di trovare l'ultimo amico perduto..."


Uscito 41 anni fa, "Il cacciatore" non è propriamente un film di guerra, sebbene sia ritenuto uno dei più celebri in tale genere. È entrato nella storia del cinema per come nella vicenda vengono messe in contrasto le inquietanti immagini del conflitto vietnamita e la vita quotidiana dei protagonisti, creando un non banale parallelo tra le due situazioni. Il film ha ricevuto 9 nomination ai premi Oscar del 1979 vincendone 5, tra cui quello per il miglior film.

- "Uccidere o morire in montagna o nel Vietnam è esattamente la stessa cosa. Ma deve succedere lealmente, Nick." - "Come? Un colpo solo?" - "Un colpo solo." - "Io non ci credo più tanto a questa storia del colpo solo, Mike." - "Tu devi contare su un colpo solo, hai soltanto un colpo. Il cervo non ha il fucile: dev'essere preso con un colpo solo. Altrimenti non è leale." In uno dei dialoghi iniziali fra Michael e Nick, in procinto di intraprendere la loro ultima caccia in montagna prima di partire per il Vietnam, vengono introdotti due elementi cardine del film: il confronto con la morte e il senso di lealtà, sia verso il proprio avversario che se stessi. È l'enunciazione di tematiche che risulteranno centrali ne "Il cacciatore", tanto da averne ispirato addirittura il titolo (in originale "The Deer Hunter", il cacciatore di cervi, appunto). Tematiche che richiamano una sorta di atavico rito di passaggio e che, sul piano narrativo, daranno vita ad alcune delle scene più famose di un'opera entrata giustamente nell'immaginario collettivo.

Accolto da molte polemiche, che comunque gli garantirono molta pubblicità e un grande successo al botteghino, nel film gli imperativi etici sostituiscono in verità ogni possibile analisi storica (due metafore come perni: la caccia al cervo e la roulette russa, entrambe da decidere con un colpo solo), e la pellicola vive per la robusta regia di Michael Cimino, che qui confeziona probabilmente il suo capolavoro, e per il talento di tutti gli interpreti; Meryl Streep, che diede una prova di bravura assoluta, anche improvvisando molte delle sue battute, fu candidata all'Oscar, e Robert De Niro dichiarò che, tra tutti i film da lui interpretati, nessuno l'aveva esaurito emotivamente e spossato fisicamente come quello. De Niro e John Savage non furono sostituiti da stuntmen per la scena della caduta nel fiume (dovettero ripeterla per quindici volte in due giorni e da quasi dieci metri d'altezza), e durante la scena del salvataggio in elicottero i due attori rimasero realmente feriti: le loro urla contro gli stuntmen alla guida del velivolo erano autentiche. Per prepararsi al ruolo di Michael, De Niro volle conoscere realmente gli operai di un'acciaieria; Cimino lo presentò come suo agente e nessuno lo riconobbe. John Cazale non avrebbe potuto prendere parte alle riprese perché gravemente malato e quindi non poteva essere assicurato, ma pare che De Niro pagò di tasca sua il necessario affinché il collega recitasse nel film. Cazale non rinunciò all'impegno, ma de "Il cacciatore" non vide mai l'uscita nelle sale.

Christopher Walken aderì fortemente al personaggio di Nick, arrivando ad aggiungere, anche lui improvvisandole, alcune battute o reazioni, sempre spronato e sostenuto da Cimino ma a volte spiazzando gli altri attori. Per ottenere lo stralunato ed inquietante aspetto di Nick, Walken si impose una rigida dieta costituita esclusivamente da riso e banane.

Michael Cimino dovette dar battaglia ai produttori per realizzare il film così come desiderava e in una intervista dichiarò: "Tagliavano quello che volevano, e io, di notte, come Penelope, ce lo rimettevo".


Le riprese si svolsero tra il giugno e dicembre 1977 in Ohio, Virginia Occidentale e Pennsylvania. Mentre quelle ambientate in Vietnam furono realizzate a Bangkok, in Thailandia. Nella fase di preproduzione, gli scout che scovarono le location negli Stati Uniti percorsero oltre centomila miglia tra viaggi in aereo, in autobus e in automobile. Le riprese in Thailandia furono ancora più problematiche: durante le piogge torrenziali, gli attori dovevano salire sui tavoli per evitare i ratti giganti che nuotavano intorno a loro. Inoltre vi fu un colpo di stato proprio durante la lavorazione, ma il Comitato Rivoluzionario garantì protezione alla troupe, assegnando una guardia armata ogni tre persone.


Da sottolineare è anche la splendida ed evocativa colonna sonora realizzata da Stanley Myers. Considerato uno dei padri della musica da film, Myers arrivò al successo con "Cavatina", di certo la sua composizione più famosa, utilizzata per la prima volta nel film "La ragazza con il bastone" (1970). Si tratta di un pezzo per chitarra che il musicista inglese cominciò a scrivere sostanzialmente per diletto, e solo successivamente, incoraggiato da John Williams, lo completò facendolo diventare un vero e proprio brano musicale. Fu poi riproposto in versioni alternative, tra cui quella del 1978 presente ne "Il cacciatore", diventata famosissima, e per il quale Myers si aggiudicò l'Ivor Novello Award.


Nel 1996 il film è stato scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti. Nel 1998 l'American Film Institute ha inserito "Il cacciatore" al 53° posto della classifica dei migliori cento film statunitensi di tutti i tempi.


Qui trovate un trailer originale, una clip e il brano di Myers:




Buona visione e ascolto!





 
 
 

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