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  • Immagine del redattorePasquale Frisenda

John Carter e i suoi fratelli - I mondi di Edgar Rice Burroughs

Aggiornamento: 1 nov 2021

Precursore di personaggi come Flash Gordon e Superman, o di saghe cinematografiche come Guerre stellari, John Carter fu il primo eroe creato dall'autore di Tarzan.

Dopo aver rinunciato alla carriera militare, aver cambiato mille mestieri (fu poliziotto, cercatore d'oro, negoziante, impiegato e cowboy, a testimonianza della perenne insoddisfazione che lo caratterizzava) e amareggiato per i troppi insuccessi professionali (tanto da arrivare sull'orlo del suicidio), Edgar Rice Burroughs (1875-1950) si siede davanti ad una macchina da scrivere e inizia a delineare alcuni personaggi e i mondi che li ospitano. In brevissimo tempo, i frutti di quelle fantasie diventeranno alcuni degli eroi più amati di tutti i tempi, che saranno fonte di innegabile ispirazione per molti altri scrittori, basti pensare a nomi come Robert A. Heinlein, Arthur C. Clarke, Ray Bradbury, Robert E. Howard o Frank Herbert, ripresi negli anni successivi dai fumetti con personaggi tipo Buck Rogers (1929), Flash Gordon (1934) e Superman (1938), o ancora in saghe cinematografiche come "Guerre stellari" (1977) e "Avatar" (2009), che, soprattutto senza il personaggio di John Carter, probabilmente non avremmo avuto, trasformando Burroughs in un nome di prima grandezza nel firmamento dei romanzi d'avventura e fantascientifici.


Nel 1911, Edgar Rice Burroughs crea, inizialmente sotto pseudonimo, il suo primo eroe, John Carter (la storia, venduta per cento dollari, esordirà in racconti a puntate solo l'anno successivo, sulla rivista "All-Story Weekly"), l'incredibile vicenda di un soldato che passa dal fronte della Guerra di Secessione americana (1861-1865) a quello di una guerra non meno pericolosa ma sicuramente più sorprendente (per certi versi), perché combattuta sul Pianeta rosso, appunto, o, per meglio dire, Barsoom (come viene chiamato Marte dai suoi bizzarri abitanti). Il libro è intitolato "Sotto le lune di Marte", ma è stato poi ristampato (ed è conosciuto) anche con un altro titolo: "La principessa di Marte".

Nel 1912 arriva anche il romanzo che gli darà la fama eterna, ovvero "Tarzan delle scimmie", uno dei più grandi successi editoriali di sempre (Burroughs scrisse ben 24 libri sul Re della giungla).

La storia ha inizio nel 1888 quando due nobili coniugi inglesi, John Clayton Greystoke, un gentiluomo dell'Ufficio per gli affari coloniali, e la sua giovane moglie Alice, che è incinta da diversi mesi, si ritrovano soli e sperduti sulle coste dell'Angola per l'ammutinamento dell'equipaggio che guidava la loro nave, il Fuwalda. Le avversità della situazione indeboliscono a tal punto la salute della donna che, un anno dopo aver partorito, muore di infarto, lasciando Lord Greystoke in uno stato di profonda prostrazione. Quando i gorilla della foresta, guidati dal capobranco Kerchak, attaccano la capanna, per paura di quell'umano dalla pelle bianca che aveva ferito molti dei loro compagni con il suo fucile, anche Greystoke soccombe, mentre il bambino viene invece salvato da Kala, una scimmia femmina che ha da poco perso il suo cucciolo a causa di un attacco d'ira dello stesso Kerchak.

Il piccolo uomo viene chiamato Tarzan (cioè "Pelle bianca" in un'ipotetica e fantasiosa lingua scimmiesca); cresce tra le scimmie, imparando il loro modo di comunicare e, soprattutto, come sopravvivere nella giungla e salvarsi dai pericoli che essa nasconde.

La sua intelligenza gli permette però di superare ben presto le capacità puramente istintive degli altri componenti del branco.


Dal 1939, John Carter comincia ad apparire come protagonista di alcune serie a fumetti, soprattutto in molte strisce domenicali su quotidiani e realizzate da diversi autori per diverse case editrici nel mondo, ma le versioni più note sono senz'altro quella della DC Comics degli anni '70, scritta da Marv Wolfman e disegnata da Murphy Anderson, pubblicata in appendice agli albi della serie di "Tarzan", e quella edita qualche anno dopo nella serie "John Carter Warlord of Mars" della concorrente Marvel Comics, con testi ancora di Marv Wolfman insieme a Peter B. Gillis e disegnata da grandi autori come Gil Kane, Carmine Infantino, Larry Hama, John Buscema, Alan Weiss, Ernie Chan, David Cockrum, Rudy Nebres, Ricardo Villamonte.

Nel 1987 lo scrittore Don Kraar e il disegnatore Gray Morrow hanno realizzato un'avventura di Tarzan a strisce per lo United Features Syndicate in cui compariva anche John Carter.

Nel 1996, invece, la Dark Horse Comics ha pubblicato una miniserie dal titolo "Tarzan/John Carter: Warlords of Mars", in cui si incontrano i due eroi, per i testi di Bruce Jones e Simon Revelstroke e i disegni di Bret Blevins, Ricardo Villagran e Mike Manley.


Sempre negli anni '30 anche il cinema comincia ad interessarsi a John Carter, quando il regista e animatore Robert Emerson "Bob" Clampett (1913-1984), celebre per il suo lavoro sui cortometraggi d'animazione della Warner Bros., propose una serie di cartoni animati per adattare le storie del personaggio, ma, dopo un primo interessamento da parte di una major hollywoodiana e il favore dello stesso Burroughs, il progetto non trovò nessuno sbocco:

Intorno la fine degli anni '50, Ray Harryhausen (uno dei grandi pionieri degli effetti speciali) espresse interesse verso il ciclo di John Carter, ma anche in quel caso non se ne fece nulla. Negli anni '80, i produttori Mario Kassar & Andrew G. Vajna (noti per i tanti film action prodotti) acquistarono i diritti per la Walt Disney Pictures, e John McTiernan e Tom Cruise furono contattati per dirigere e interpretare il film.

Anche in quel caso il progetto non venne mai davvero sviluppato e rimase nei cassetti della Disney per alcuni anni, fino a che i diritti non tornarono di proprietà degli eredi Burroughs.

Nel 2009 viene realizzato un film direct-to-video e a basso costo intitolato "Princess of Mars", prodotto dallo studio indipendente The Asylum ed interpretato da Antonio Sabàto Jr. e Traci Lords.

Ma "John Carter di Marte" è poi tornato al cinema anche in una superproduzione finalmente degna targata Disney, un film diretto da Andrew Stanton ("Alla ricerca di Nemo", "Wall-E"), interpretato da Taylor Kitsch, Willem Dafoe e Linn Collins. Il film - intitolato semplicemente "John Carter" - e uscito nel 2012. Qui di seguito trovate due trailer:

i primi 10 minuti del film:

e uno speciale sulla pellicola e sul personaggio:

Qui di seguito trovate altri video sull'eroe burroughsiano, come questo, che presenta una galleria di illustrazioni realizzate dalla sua prima pubblicazione fino al film Disney:

o questa curiosità, cioè la visione che il regista Kerry Conran ("Sky captain and the World of tomorrow") avrebbe voluto dare al film nel 2004, e che fu poi abbandonata per eccessivi costi e problematiche tecniche:

Un analogo destino tocca ovviamente anche a Tarzan, ed è il cinema ad interessarsene per primo intuendone le potenzialità spettacolari.

Tarzan è un personaggio che come pochi è riuscito a segnare l'immaginazione di milioni di lettori nel mondo e per intere generazioni, tanto che esistono ben due città negli Stati Uniti a lui dedicate, Tarzana e Tarzan, e non si contano più le sue versioni cinematografiche, tra film o cartoni animati.

Qui trovate una clip di "Tarzan of the apes", il primo film dedicato al personaggio, diretto nel 1918, ancora nell'epoca del muto, da Scott Sidney e interpretato da Elmo Lincoln:

qui invece il trailer del primo film sonoro di Tarzan, diretto da W. S. Van Dyke (pseudonimo di Woodbridge Strong Van Dyke II) e che vede negli stringati panni dell'eroe Johnny Weissmuller, uno dei suoi più famosi interpreti: 

questo è invece il trailer di "Greystoke, la leggenda di Tarzan, il signore delle scimmie", l'ottima e realistica rilettura data nel 1984 dal regista Hugh Hudson al romanzo originale del 1912:

e infine la sigla di un celebre cartone animato prodotto dalla Prescott&Scheimer alla fine degli anni '70, dove veniva messo in risalto l'aspetto più magico e fantastico delle avventure del personaggio:

Quasi tutti i mezzi di comunicazione fanno poi a gara per accaparrarsi i diritti di sfruttamento del personaggio, tra radio, televisione e fumetti. Il primo fumetto che lo vede protagonista arriva nel 1929, con le strisce giornaliere pubblicate sui quotidiani americani dell'epoca e firmate da prestigiosi disegnatori come Hal Foster, Rex Maxon o Russ Manning, e successivamente da Burne Hogarth, Joe Kubert e John Buscema (due parole in più su quel tipo di produzioni le trovate QUI).


In occasione del recente centenario dei suoi due più famosi eroi, è stato pubblicato "100 Years of Tarzan and John Carter: Edgar Rice Burroughs Centennial Celebration", un lungo documentario dedicato alla loro genesi. Burroughs va ricordato poi anche per i molti racconti e novelle da lui scritte, oltre che per altre due gemme partorite dalla sua fervida fantasia, "Pellucidar" e "Carson di Venere", opere comunque imprescindibili per chi si è mosso, negli anni successivi al grande scrittore americano, nel solco della narrativa d'avventura.

Il primo viene proposto nel 1915 sempre su "All-Story Weekly", nella storia intitolata "At the Earth's Core", divisa inizialmente in quattro parti e successivamente pubblicata in volume dall'editore A. C. McClurg nel settembre del 1923. Una mappa a opera dello stesso Burroughs, relativa all'impero di Pellucidar, ha accompagnato sia la versione a puntate che quella in volume. Il romanzo è inedito in italiano, come tutto il ciclo omonimo.

In "Pellucidar", David Innes, unico erede di un'azienda mineraria, finanzia la "talpa di ferro", un veicolo sperimentale di scavo progettato dall'eccentrico inventore e suo vecchio amico Abner Perry. Nel primo tentativo di collaudo del mezzo, per un errore di calcolo scendono fino a 500 miglia di profondità nella crosta terrestre, sbucando nel mondo interno del pianeta, lo sconosciuto Pellucidar, un luogo perduto nel tempo, preistorico e selvaggio, dominato dai rettili Mahar.

Dal romanzo viene tratto anche un film, "Centro della Terra: continente sconosciuto" ("At the Earth's Core" - 1976) diretto da Kevin Connor e interpretato da Doug McClure, Peter Cushing e Caroline Munro:

In "Carson di Venere", invece, il misterioso Carson Napier ha in progetto una non meglio specificata "avventura di grande importanza scientifica": afferma di essere figlio di un ufficiale dell'esercito britannico di stanza in India e nipote di un giudice della Virginia, di essere stato cresciuto da un mistico indù che gli ha insegnato a usare la telepatia, di aver fatto il mestiere di cascatore cinematografico, di essere ricchissimo e soprattutto di aver costruito un gigantesco razzo con il quale vuole raggiungere Marte. Tutte le sue affermazioni sono vere, ed è solo per un imprevisto che il pianeta alla fine raggiunto sarà Venere. Il "ciclo di Amtor" (così viene chiamato Venere nei romanzi) conta in tutto cinque volumi. Pubblicato originariamente come serial sulla rivista "Argosy" (l'evoluzione di "All-Story Weekly") a partire dal 1932 (tranne l’ultimo romanzo, che è apparso postumo negli anni '60), la storia parte come una sorta di spin-off di "Pellucidar" e con un bizzarro aplomb metaletterario, dato che il narratore è in tutta evidenza Edgar Rice Burroughs in persona, che nel libro vive a contatto con i suoi personaggi (situazione in parte ripresa nel film "John Carter" di Andrew Stanton). Dopo poche pagine però il romanzo imbocca con decisione la rotta consueta delle avventure esotiche/fantascientifiche che hanno reso celebre lo scrittore.


Buona lettura e visione!






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