Un perfetto ritratto di alcune paure presenti nella società europea di allora, non ultima quella per lo straniero, tema delicato in tutte le epoche, compresa la nostra.
"...All'interno c'era un vecchio, alto, sbarbato ma con lunghi baffi bianchi, vestito di nero dalla testa ai piedi: neppure una nota di colore in tutta la sua persona." (dal diario di Jonathan Harker)
"Benvenuto in mia casa. Entrate, prego, e lasciate un po' della felicità che recate." (il conte Dracula)
E' uno dei libri più famosi di tutti i tempi e il romanzo gotico per eccellenza: è "Dracula" di Abraham Stoker (detto comunemente Bram), uscito nel 1897 e che riprende ed esalta la figura del vampiro, già portata nella letteratura di genere proprio nel racconto intitolato "Il vampiro" ("The vampire"), scritto nel 1819 da John Polidori (e immaginato, per una curiosa "sfida tra scrittori", in una notte di pioggia del maggio del 1816, nello stesso luogo in cui fu creato anche l'altro capolavoro immortale della letteratura gotica, il "Frankenstein" di Mary Shelley, pubblicato invece nel 1818).
"Dracula" diventa da subito un libro amatissimo, fino a sfociare in un vero e proprio culto, studiato, imitato e sfruttato oltre ogni dire da ogni mezzo di comunicazione possibile.
Il cinema, ad esempio, è riuscito a regalare vere perle visive agli spettatori di tutto il mondo, con titoli come "Nosferatu, il vampiro" ("Nosferatu, eine symphonie des grauens" - 1922) di Friedrich W. Murnau, "Dracula" (1931) di Tod Browning e "Dracula di Bram Stoker" ("Bram Stoker's Dracula" - 1992) di Francis Ford Coppola, ma anche il fumetto ha avuto una sua parte nella celebrazione del Principe delle tenebre, e qui ricordo almeno la splendida versione data da Marv Wolfman e Gene Colan per la Marvel comics negli anni '70, o quella meravigliosamente dipinta da Fernando Fernandez, e uscita nel 1984, o ancora quella illustrata da Jon J. Muth ancora per la Marvel nel 1993, per non parlare poi di moltissimi libri, opere teatrali, musical, cartoni animati, parodie e via elencando che vedono protagonista, in maniera più o meno diretta, l'oscuro conte transilvano dagli aguzzi canini.
Nel suo libro, Stoker traccia anche un perfetto ritratto di alcune paure presenti nella società europea di allora, non ultima quella per lo straniero (tema delicato in tutte le epoche, compresa la nostra), e mischia abilmente, dopo attente e approfondite ricerche, la storia del suo personaggio di fantasia con uno veramente esistito, e cioè il sanguinario Vlad III di Valacchia, che governò con pugno di ferro una delle regioni della Transilvania - la Valacchia, appunto -, tanto da guadagnarsi il soprannome di Vlad Ţepeş (letteralmente Vlad l'impalatore, soprannome ottenuto per la macabra abitudine del regnante di impalare i suoi nemici sopravvissuti agli scontri in guerra e lasciarli sul campo di battaglia così, patendo una terribile agonia fino alla morte). Vlad Ţepeş era figlio di Vlad II, e sappiamo che l'illustre genitore fu investito dell'Ordine del Dragone da Sigismondo di Lussemburgo, re d'Ungheria e imperatore, di cui deriva un altro appellativo del figlio, Draculea, ovvero Figlio del Dragone (il termine "drac" sta a significare anche "demonio", pertanto Draculea può essere tradotto anche come figlio del demonio). Qui di seguito trovate l'audiolibro del romanzo, letto da Edoardo Camponeschi per il sito Ménéstrandise, oppure QUI, letto da Tommaso Ragno per il programma Ad Alta Voce di Rai Radio 3:
Buon ascolto!
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