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  • Immagine del redattorePasquale Frisenda

André Juillard - Il segno narrativo

Aggiornamento: 11 lug 2023

Da tempo diventato uno dei maggiori illustratori e fumettisti francesi, è riconosciuto come un limpido esempio della scuola della linea chiara.

La linea chiara (ligne claire) è un particolare stile di disegno impiegato nella realizzazione di fumetti e caratterizzato da un segno sottile, pulito e possibilmente elegante.

Viene fatto risalire a Hergé, autore de "Le Avventure di Tintin", e successivamente si è imposto come vera e propria scuola, imitato da molti suoi colleghi belgi e francesi.

La caratteristica saliente della linea chiara consiste quindi in un disegno uniforme, di grande precisione ed estrema leggibilità, generalmente privo di tratteggi e sfumature e in cui la sintesi operata sulle forme tende a eliminare ogni tratto ritenuto superfluo o eccedente.

La linea chiara di area francofona non si segnala però unicamente per la nitidezza del segno ma si accompagna a un particolare stile narrativo che si abbina come intenzioni a quella concezione grafica.


Fin dal suo esordio nel mondo del fumetto, André Juillard si è distinto sia per la personale interpretazione data dell'utilizzo della linea chiara, dimostrando di possedere un disegno davvero convincente e un tratto elegante e raffinato come pochi altri (paragonabile a Vittorio Giardino, François Schuiten o Yslaire), sia per il suo modo di raccontare che per quello che racconta.


Nato a Parigi il 9 giugno del 1948, in Francia è notissimo anche per la sua attività di illustratore, come dimostra la serie di libri editi da alcune delle maggiori case editrici e gallerie d'arte d'oltralpe. Dopo aver studiato alla École nationale supérieure des arts décoratifs di Parigi, comincia la sua carriera collaborando con alcune riviste, come "Formule 1" e "Djin", per cui disegna storie di diversi generi, come il western "La longue piste de Loup Gris", la versione a fumetti di "Romeo e Giulietta" o di altra ambientazione storica, come "Isabelle Fantouri" e "Les Cathares". Nel 1976, su testi di Claude Verrien, disegna le storie del cavaliere "Bohémond de Saint-Gilles", sempre pubblicato su "Formule 1".

Nel 1984 inizia a lavorare ad una delle sue serie più note: "Masquerouge", scritta da Patrick Cothias, composta da 10 volumi (l'ultimo è del 2004) e pubblicata originariamente su "Pif Gadget". "Masquerouge" è una sorta di prologo a quello che sarà riconosciuto come il suo vero capolavoro, iniziato in realtà l'anno prima, nel 1983, e completato nel 1991; un'opera che lo consacra definitivamente agli occhi dei lettori: il ciclo de "Le 7 vite dello Sparviero" ("Le 7 vies de l'Épervier"). Composto da 7 volumi, scritti sempre da Cothias ed editi da Glénat, "Le 7 vite dello Sparviero" è una riuscita, accuratissima ed avvincente saga ambientata nel 1600, nella Francia di Enrico IV, dove si intrecciano intrighi, passioni, violenza, mistery, tragedia, erotismo, e dove il tutto è architettato in una dimensione da racconto feuilletonesco - ma intriso di forte realismo - usato abilmente per mettere in risalto le mille contraddizioni di quell'epoca. La serie ha avuto poi un seguito, "Plume aux Vents", uscita dal 1998 al 2003, ma ambientata nel Nuovo Mondo, ovvero l'America di quel periodo. Entrambe le serie sono state presentate in Italia, in varie collane e da vari editori.



Parallelamente a quella lunga collana, ha realizzato molti adattamenti di opere letterarie per "Je Bouquine" e anche album storici con editori poco conosciuti.

Altra serie per cui l'autore è noto è l'avventurosa saga di "Arno" (1986), scritta da Jacques Martin e ambientata tra la Francia e l'Egitto ai tempi di Napoleone.

Dal 2000 realizza le nuove avventure di "Blake e Mortimer" su testi di Yves Sente, basate sui personaggi creati da Edgar P. Jacobs nel 1946.


Vincitore di diversi riconoscimenti, Juillard è stato premiato anche come autore completo nel 1995 con l'Alph-Art du meilleur album français al Festival di Angoulême con lo splendido "Il quaderno blu" ("Le cahier bleu"), storia a fumetti pubblicata in Francia dalla Casterman e in Italia a puntate sulla rivista "Comic Art".

Nel 1998 pubblica "Après la pluie", un'altra storia concepita nello stesso stile intimo.


Juillard continua la sua esplorazione del mondo contemporaneo pubblicando nel 2006 "Il lungo viaggio di Lena" ("Le Long Voyage de Léna"), su una sceneggiatura di Pierre Christin, seguito da un secondo volume nel 2009, "Lena e le tre donne" ("Léna et les Trois Femmes").


Nel settembre del 2008, il festival BDFIL di Losanna gli dedica una grande mostra, dove vengono presentati oltre 250 pezzi originali.


QUI trovate una bibliografia italiana delle sue opere, mentre QUI un blog a lui dedicato, dove è possibile trovare molto materiale dell'autore, tra tavole complete, matite e bozzetti.


Chiudo il post a lui dedicato con tre video che contengono un'intervista all'autore e alcune testimonianze del suo talento artistico:



Buone letture e buona visione!







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