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  • Immagine del redattorePasquale Frisenda

"1984" di George Orwell - L'audiolibro

Aggiornamento: 21 mag 2023

Uno più importanti esempi di romanzo distopico, ancora oggi terribilmente attuale.

"Non si tratta di stabilire se la guerra sia legittima o se non lo sia. La vittoria non è possibile: la guerra non è fatta per essere vinta, è fatta per non finire mai. Una società gerarchica è possibile solo se si basa su povertà e ignoranza. Di norma lo sforzo bellico persegue sempre lo scopo di tenere la società al limite della sopravvivenza. La guerra viene combattuta dalla classe dominante contro le classi subalterne ed ha per oggetto la conservazione dell'ordinamento sociale."

(George Orwell)


"Se riesci a sentire fino in fondo che vale la pena conservare la propria condizione di esseri umani anche quando non ne sortisce alcun effetto pratico, sei riuscito a sconfiggerli."

(da "1984")


"La guerra è pace, la libertà è schiavitù, l'ignoranza è forza."

(i tre slogan del Socing, il Partito Unico di Oceania in "1984")


"Londra, 1984. Dopo una guerra atomica, scoppiata pochi anni dopo la Seconda Guerra Mondiale, i continenti si sono divisi in tre blocchi in lotta fra loro e governati da regimi totalitari: Oceania, Eurasia ed Estasia. Nel superstato di Oceania la società è controllata da un partito unico che basa il suo potere sui principi del Socing, una sorta di socialismo estremo promulgato dal Grande Fratello, misterioso dittatore il cui viso compare ovunque, sia per strada che nei teleschermi. Le principali città sono sorvegliate dalle pattuglie di un'organizzazione paramilitare, la Psicopolizia, che ha come obiettivo, attraverso delazioni e spionaggio, di tenere sotto controllo la vita dei cittadini - individui resi simili tra di loro persino nell'abbigliamento -, affinché non commettano uno "psicoreato" (ossia non arrivino neanche a pensare cose scomode al regime). Il trentanovenne Winston Smith, un impiegato che lavora presso gli uffici del Ministero della Verità, è incaricato di "correggere" i libri e i giornali già pubblicati, modificandoli continuamente in modo da rendere veritiere le scelte fatte dal Partito. Apparentemente malleabile, in realtà Smith mal sopporta i condizionamenti a cui è sottoposto, tanto che comincia a scrivere su di un diario - cosa vietatissima - i propri pensieri. La sua vita cambia radicalmente quando incontra Julia, una ragazza che lo porterà a fare scelte impensabili..."


"1984" di Eric Arthur Blair (1903-1950), meglio conosciuto come George Orwell, fu pubblicato nel 1949, ma il titolo scelto, che indica l'anno (allora nel futuro) in cui sono ambientate le vicende narrate, deriva dall'inversione delle due cifre finali del 1948, ovvero il periodo in cui Orwell iniziò la stesura del libro.

E' giustamente considerato come uno dei più importanti esempi di romanzo distopico (neologismo coniato nel 1868 dal filosofo inglese John Stuart Mill) e, insieme ad un'altra importante opera di Orwell, "La fattoria degli animali" ("Animal Farm - A fairy story" - 1945), si presenta come un'aperta critica verso ogni regime totalitario, fornendo una profonda analisi di come l'individuo può essere controllato, manipolato e infine annientato come essere umano. "Un'utopia è un paradiso. Una distopia è un paradiso perduto", come ha ben definito il genere la professoressa Jill Lepore in un suo recente articolo intitolato "Un’età d’oro per la narrativa distopica", dove spiegava che questo tipo di romanzi nacquero in contrapposizione alla narrativa utopica, per poi evidenziare quanto gli attuali scenari politici mondiali ne abbiano favorito la rinascita con nuovi libri, film e serie tv, oltre con la riscoperta dei classici (nel 2016, la vittoria di Donald Trump alle elezioni americane fece tornare in classifica il libro di Orwell, evidentemente considerato specchio della situazione imminente) . In "1984" Orwell mostra una società basata sul totale controllo dei suoi cittadini e sull'assenza di libertà: qualsiasi tentativo di opporsi è destinato a fallire e il Partito utilizza delle tecniche specifiche per esercitare un'oppressione sulle persone. Nella Storia, la più antica e organizzata forma di controllo sulla popolazione è identificata nell'Inquisizione (dal latino: inquisitio, ovvero indagine), l'istituzione fondata dalla Chiesa cattolica per processare, mediante un apposito tribunale, i sostenitori di teorie considerate eretiche e contrarie all'ortodossia cattolica, ma che, nei secoli, deragliò ampiamente diventando uno strumento di terrore e sopruso attraverso vere e proprie persecuzioni: tristemente note sono rimaste quelle riversate sui Catari e, successivamente, il lungo periodo identificato come "la caccia alle streghe", che produsse circa 12mila vittime documentate, per un totale stimato fra le 40mila e le 60mila. Uno degli uomini più celebri messi sotto processo dall'Inquisizione fu certamente Galileo Galilei. Quelle regole elaborate per sottomettere con la paura le popolazioni, vennero poi applicate da molti totalitarismi posteriori.

Nel suo libro, Orwell prende in esame due delle maggiori dittature presenti al mondo in quel momento storico: quella nazifascista in Europa e quella staliniana in Russia, concentrandosi soprattutto sulla seconda dopo i fatti raccontati in "Omaggio alla Catalogna", dove parla del suo coinvolgimento nella Guerra civile spagnola. Con precisione e non poco acume analitico, Orwell esamina la struttura oppressiva organizzata nell'Unione Sovietica. Alla situazione politica ricevuta in eredità da Lenin (Vladimir Il'ič Ul'janov), Stalin (Iosif Vissarionovič Džugašvili) vi sostituì un'industrializzazione pesante, con lo scopo di rafforzare l'URSS (Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche) nei confronti delle potenze occidentali, e la collettivizzazione forzata, con una massiva e spietata repressione del dissenso e dei nemici (veri o presunti), provocando milioni di morti nello sterminio dei Kulaki, considerato genocidio da molti storici e politicamente riconosciuto come crimine contro l'umanità da molti Stati: quel fatto è richiamato alla memoria con la parola holodomor in lingua ucraina (la maggioranza dei contadini massacrati o costretti a morire di fame apparteneva a quell'etnia).

La politica estera di Stalin, piuttosto opportunista, passava dal sostegno aperto ai movimenti antifascisti alla ricerca di un compromesso con la Germania nazista per la spartizione della Polonia e altri territori dell'Europa dell'est (il patto Molotov-Ribbentrop del 1939), mentre all'interno del Paese si assistette a un notevole rafforzamento delle funzioni di controllo sul Comintern. Negli anni '30 anche altri militanti comunisti occidentali si mostrarono contrari al corso politico in atto in URSS, e oltre George Orwell ci furono Boris Souvarine, l'italiano Ignazio Silone (che nel 1931 venne espulso dal PCI per aver criticato Stalin) e André Gide, che in "Retour de l'URSS" (1936) scrisse: "E io penso che in nessun paese oggi, fosse pure nella Germania di Hitler, lo spirito sia meno libero, altrettanto asservito, intimidito (leggi: terrorizzato), schiavo".

I regimi totalitari, sviluppatisi per ragioni storico-culturali nel XX secolo, se da un lato hanno mostrato il volto repressivo del potere, hanno però peculiarità molto precise: prima di tutto puntano a sfruttare le preoccupazioni diffuse nella popolazione, in particolar modo in tempi di grandi cambiamenti sociali, quando si diffonde l’idea non solo dell'imprevedibilità del futuro ma di vero e proprio attacco allo status quo. Il totalitarismo interpreta quelle ansie e offre protezione e soluzioni, tanto facili quanto illusorie, inoltre vi è la manomissione delle informazioni; un vero e proprio lavaggio del cervello culturale per poter alimentare pregiudizi e paure e ottenere il consenso pubblico.

Le paure della popolazione sono convogliate verso un nemico comune, producendo pregiudizio e odio: per fare ciò, si inventano anche cause medico-biologiche (la purezza della razza, le malattie portate dagli immigrati, le tare genetiche di alcune popolazioni, ecc.), e corollario di questo aspetto è l'abolizione dell'uguaglianza. Estensione dei diritti civili, equa distribuzione della ricchezza sociale, pluralismo delle idee, ecc... tutto questo viene negato a determinate fasce della popolazione, facendoli diventare dei privilegi: generalmente, nazionalità e tradizioni diventano i privilegi da difendere, aspetti in cui i cittadini si riconoscono parte di un gruppo definito. Negando pluralismo e coesistenza (cardini della democrazia), il totalitarismo promuove l'uniformità: tutti devono essere allineati al pensiero della maggioranza, è indispensabile l'omologazione e la scomparsa delle distinzioni individuali. Non a caso vi è una esaltazione delle uniformi, soprattutto militari.

In questo modo, colpendo alcune minoranze, il totalitarismo si assicura disciplina e controllo sulla maggioranza. In "Psicologia delle masse e analisi dell'io" (1921) Sigmund Freud descrisse un'inquietante previsione del secondo conflitto mondiale, vedendo nel totalitarismo una distorsione della figura paterna. I totalitarismi, infatti, hanno bisogno di un capo carismatico, percepito come onnipotente che promette di risolvere i problemi in cambio di fedeltà e delega sociale.

Appare quindi evidente come non abbiamo seppellito il pericolo dei totalitarismi nel passaggio al nuovo millennio, e infatti non mancano ancora oggi; questo perché fanno leva non solo su tratti culturali ma anche su caratteristiche psicologiche umane e, per questo, possono riemergere in qualsiasi momento. Sapendo come agiscono, si può però tentare di prevenirli. Tenendo presente tutto questo, nel suo libro George Orwell estende la dimensione dittatoriale nazista e stalinista in tutta Europa, facendo intendere che la fascinazione per quelle idee poteva attecchire ovunque, anche in quegli Stati che durante la Seconda Guerra Mondiale si opposero ad esse. Non a caso, il mondo rappresentato intorno al protagonista di "1984" sembra l'Inghilterra, ovvero il Paese in cui Orwell crebbe. In "1984" la società è amministrata secondo i principi del Socing (IngSoc), un onnipotente Partito unico con a capo il Grande Fratello (Big Brother, un personaggio che nessuno ha mai visto, e non si sa nemmeno se esista o sia un'entità astratta. La sua descrizione fisica ricorda non a caso sia Stalin che Adolf Hitler), che appare in manifesti affissi dappertutto con la didascalia "Il Grande Fratello ti guarda". La ferrea dittatura del Grande Fratello sviluppa caratteristiche sia dell'Unione Sovietica di Stalin e sia della Germania preconizzata dai nazisti. Ogni aspetto della vita quotidiana è rigorosamente separato per classi, l'unica forma di pensiero ammissibile è il Bispensiero (Doublethink): "Chi controlla il passato controlla il futuro: chi controlla il presente controlla il passato", e la lingua va trasformandosi in Neolingua (Newspeak), in cui sono ammessi solo termini precisi, privi di possibili sfumature, in modo che riducendo i significati a concetti più elementari non si renda più fattibile concepire un pensiero critico individuale. Con la creazione della neolingua si censurano molte parole, convogliando quelle sgradite (come ad esempio "democrazia") nel Psicoreato e rendendo inesprimibile ogni riflessione sul discutibile operato del Partito.

Le scienze umanistiche sono state modificate nel loro contenuto e scopo: libri, giornali, film e documenti vengono riscritti continuamente, espellendo tutto quanto non sia in linea con le idee del momento del Socing. Tutti i fatti che rivelino contraddizione o fallibilità del Partito vengono periodicamente cancellati e sostituiti: la storia non esiste quindi più se non per dare ragione al Partito. Dovunque sono presenti i cosiddetti "buchi della memoria", nei quali i membri del Partito sono invitati a gettare i documenti "non aggiornati", di fatto non ancora riscritti secondo la verità del momento, per avviarli alla distruzione. Tutto viene descritto come una vittoria o un miglioramento: quella che il giorno prima era riferita come una riduzione (ad esempio di un alimento), il giorno dopo viene riportata nei documenti come un aumento.

Anche la possibilità di produrre letteratura dettata da proprie riflessioni, ossia la scrittura a mano, è stata abolita: poesie, canzoni e romanzi vengono realizzati automaticamente da complessi macchinari elettromeccanici detti Versificatori (quello che succede ora con le AI); anche gli articoli di giornale che il protagonista Winston Smith "corregge" sono riscritti tramite un apparato, detto Parlascrivi, in grado di produrre testo sotto dettatura. Tra le tante attività vietate rientra quella di tenere un diario, perché non sarebbe aggiornabile dal governo e quindi potenzialmente pericoloso per la "verità". Quest'ultimo divieto è quello che il protagonista non rispetta, dando il via alla sua odissea privata contro il Partito.


Diventato da tempo un vero riferimento in ogni ambito culturale, tra cinema (non solo per i film tratti direttamente dal romanzo, come "Nel 2000 non sorge il Sole" di Michael Anderson del 1956, e "Orwell 1984" di Michael Radford del 1984, ma anche per quelli che si ispirano ad esso), televisione, fumetto e musica, "1984" deve in parte il suo sviluppo alle considerazioni di Aldous Huxley, autore di un altro capolavoro di preveggenza sociologica del '900, "Il Mondo Nuovo" (uscito nel 1932, un anno prima dell'avvento del nazismo in Germania), ma, come scrisse il giornalista Geno Pampaloni: "Mentre nel libro di Huxley si parla di un'altra civiltà, in "1984" è il nostro mondo che agonizza davanti ai nostri occhi".

Per questo motivo "1984" non è in nessun modo un testo di fantascienza ma di determinata denuncia. Orwell esprime un monito contro le sopraffazioni mentali compiute da certe ideologie che derivano dall'accentuazione del nazionalismo e del fanatismo religioso, oltre che gli abusi del potere (nel libro si legge: "Il potere non è un mezzo, è un fine. Non si stabilisce una dittatura nell'intento di salvaguardarsi da una rivoluzione, ma si fa una rivoluzione nell'intento di stabilire una dittatura. Il fine della persecuzione è la persecuzione. Il fine della tortura è la tortura. Il fine del potere è il potere"), ma sottolinea anche che l'orrore sociale non consiste nel predominio di macchine diaboliche ma nelle condizioni inumane imposte da uomini ad altri uomini, come lavori spersonalizzanti e alienanti o il sedare intere popolazioni mediante gli onnipresenti teleschermi (una volta solo televisivi, ora anche dei computer, smartphone e simili). "1984" è di certo uno dei romanzi più conosciuti e controversi del secolo scorso, ed è in grado di smuovere le coscienze e far scaturire dubbi, portando il lettore a riflettere sul passato, sul presente e soprattutto sul futuro.


Qui ne trovate l'audiolibro, letto da Edoardo Camponeschi per il sito Ménéstrandise Audiolibri:


Buon ascolto!



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