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  • Immagine del redattorePasquale Frisenda

F come Fumetto (17): "Lo Sconosciuto" di Magnus (1975)

Aggiornamento: 14 set 2023

Brevi segnalazioni su singole storie, albi, libri e serie rigorosamente a fumetti.

F come Fumetto: "Lo Sconosciuto" di Magnus (Italia - 1975)

"Lo Sconosciuto non può durare tanto. In ogni storia si becca qualcosa che lo segna. E' un personaggio destinato a distruggersi." (Magnus) Nata nel 1975 dalla fantasia di Roberto Raviola (1939-1996), autore meglio conosciuto con lo pseudonimo di Magnus, che ne curerà tutte le sceneggiature e i disegni con una partecipazione assoluta, la serie de "Lo Sconosciuto" ha segnato una tappa importante nella storia del fumetto italiano, perché mai prima di allora la cronaca era entrata così di prepotenza e con tale realismo nelle vicende narrate. Lo Sconosciuto è un ex mercenario di mezza età, una figura a metà tra l'agente segreto e la guardia del corpo; un uomo invecchiato male, randagio, stanco, con un'espressione perennemente corrucciata sul volto che solo qualche occasionale ma sardonico sorriso gli fa cambiare. È probabile che in passato sia stato attivamente coinvolto su fronti di guerra o guerriglia, ma la sua storia non viene mai svelata del tutto, nonostante i ricordi tornino spesso a tormentarlo come fantasmi. Nelle sue avventure - dove è chiamato Unknow (volutamente senza la n finale) - viene ingaggiato per lavori apparentemente tranquilli, quasi da servizio d'ordine, ma finisce irrimediabilmente invischiato in situazioni pericolose e angoscianti.

Pare che lo spunto per il nuovo progetto arrivi a Magnus nel 1974 incontrando un avventuriero europeo durante una vacanza a Tangeri, ma anche dalla biografia di un ex legionario e suo conoscente, un certo Ottavio Vignudelli, ormai scomparso da tempo (alcuni affermano che il personaggio ritratto nelle tavole sia proprio lui). A quell'epoca l'autore aveva da poco interrotto la collaborazione con l'editoriale Corno per la serie di "Alan Ford" - uno dei tanti personaggi realizzati con Max Bunker (Luciano Secchi), insieme a "Kriminal", "Satanik", "Dennis Cobb - Agente SS018" o "Gesebel" -, diventata un fenomeno editoriale e di costume a distanza di poco tempo dall'esordio in edicola e che aveva dato a Magnus molta notorietà. Dopo anni di intensissimo lavoro speso su quelle pubblicazioni, il disegnatore manifesta però una certa insofferenza per le tante produzioni seriali da lui gestite, per quanto già innovative sotto molti aspetti, e si mette in cerca di uno spazio per esprimersi in maniera più personale. Inizia a lavorare per la Edifumetto di Renzo Barbieri, casa editrice specializzata in serie erotiche da edicola, genere a cui anche Magnus inizialmente si dedica; un impegno che dura relativamente poco ma che gli permette di dare il via ad un suo secondo periodo artistico e stabilire un solido rapporto professionale con l'editore, che ripone in lui non poche aspettative. Quando a Barbieri viene proposta l'idea per "Lo Sconosciuto", la accetta subito e con entusiasmo, e l'autore trova nel cantautore Francesco Guccini una preziosa collaborazione per definire diversi dettagli della prima storia (come la presenza del personaggio femminile).

"Lo Sconosciuto" è quindi la prima opera completa di Magnus e, come a siglare il cambio di registro nella sua carriera, aggiunge alla firma un esagramma dell'I Ching col significato de "Il viandante" (presente anche nelle copertine della serie e inserita persino nelle rughe della fronte del primo piano del personaggio visibile qui sotto). Rispetto alle tante serie prodotte con Bunker, nelle storie realizzate per Barbieri e soprattutto ne "Lo Sconosciuto", il disegno di Magnus viene quasi stravolto, diventando più realistico, definito e tridimensionale, con una maggiore attenzione e un'inedita precisione alla messa in scena, ai dettagli (armi e oggetti) e ai costumi; anche se il suo segno è sempre perfettamente riconoscibile, i lettori, in cerca e abituati solo a veloci letture, faticano un po' a prendere coscienza del cambiamento, come anche i critici specializzati, che trascuravano i pocket da edicola concentrandosi solo su alcuni autori classici o quelli emergenti nell'allora fumetto d'autore, tutti stabili sul podio. Un podio su cui poi salirà anche Magnus e facendo un suo percorso personale, approfittando della totale libertà concessagli da Barbieri: l'unica richiesta precisa dell'editore è che nelle storie non manchi il sesso, un elemento che sarà infatti presente anche se estremamente marginale nelle trame e che, curiosamente, non riguarderà mai il protagonista ma solo dei personaggi secondari.

Il primo ciclo de "Lo Sconosciuto" consiste in 6 albi tascabili editi tra il 1975 e il 1976: "Poche ore all'alba", "Largo delle Tre Api", "Morte a Roma", "I cinque gioiellieri", "Il sequestrato della Sierra", "Vacanze a Zahlè". Realizzate per le Edizioni del Vascello/Edifumetto, sono tutte autoconclusive, eccezion fatta per il dittico "Largo delle Tre Api"/"Morte a Roma". Per il tipo di formato in cui viene pubblicato, il fumetto viene immediatamente associato al filone popolare dei "neri" (come "Diabolik" o già citati "Kriminal" e "Satanik") e persino alle tante pubblicazioni erotiche o pornografiche (per via delle scene di sesso abbastanza esplicite) che affollano le edicole dell'epoca, ma la serie de lo Sconosciuto ha caratteristiche ben diverse, e se è di certo un noir (cosa chiarita magnificamente nell'episodio intitolato "I cinque gioiellieri", un evidente omaggio agli stilemi più classici di quel genere), non è avvicinabile a Kriminal, per dire, perché ha un taglio narrativo più dolente e realistico e non è un ribelle o un assassino per sua convenienza (anche se è insofferente alle regole e sa uccidere). Unknow è consapevole di non essere il protagonista della scena ma al contrario una pedina che si muove in maniera confusa in un mondo vasto e complesso da cui tenta ormai solo di smarcarsi per non finire tritato del tutto dagli innumerevoli ingranaggi, come accadeva anche al Philip Marlowe di Raymond Chandler e ad altri protagonisti del noir internazionale, portatori "di una anticonformistica moralità individuale nella conformistica moralità di massa", citando Oreste del Buono. Lo stesso Magnus descrisse così il suo personaggio: "Cosa posso farci? E' il mio modo di rappresentare gli eroi. A meno che si abbia a che fare con entità fuori dal mondo e intoccabili - come Corto Maltese, volendo - a me piace imprimere sui volti i segni delle loro emozioni e sofferenze, per dargli maggiore credibilità e renderli più simili a noi".

Quel fumetto si rivela come uno specchio degli anni '70 italiani, nel pieno fiorire del terrorismo nostrano e internazionale, e infatti questi sono alcuni dei temi che si affacciano nelle storie, all'interno di scenari di scottante attualità: i paesi arabi, la contestazione in Europa e negli Stati Uniti, l'America Latina del narcotraffico, i Caraibi sull'orlo della rivoluzione. Dopo sei anni di silenzio dalla chiusura della prima serie, Magnus disegna due brevi episodi pubblicati in un supplemento dei quotidiani Il Resto del Carlino e La Nazione (storie caratterizzate dal fatto che il protagonista non partecipa direttamente ai fatti ma sono raccontate al lettore dallo stesso Unknow), e nel 1982/83 è la rivista "Orient Express" a pubblicare un altro breve episodio e due storie lunghe a puntate, decisamente più complesse per struttura e narrazione rispetto a quelle del ciclo originale. La presenza del protagonista si fa ancor più diradata, e così i personaggi secondari diventano quelli principali: "La Fata dell'improvviso risveglio" è un intermezzo di appena sette tavole che Magnus utilizza per "riportare in vita" Unknow (dato per morto alla fine di "Vacanza a Zahlè") attraverso una elaborata operazione chirurgica - descritta nei minimi dettagli dal disegnatore -, e per aprire la strada alle nuove avventure, come "Full Moon in Dendera" e "L'uomo che uccise Ernesto "Che" Guevara", quest'ultimo uno dei lavori più complessi scritti e disegnati dall'autore. L'intera serie verrà poi raccolta e riproposta a più riprese e da diversi editori, sia in edicola che in volumi cartonati e antologie in libreria.

Il ciclo dello Sconosciuto si interrompe fino al 1996, quando Magnus, poco prima di morire, consegna alla rivista Comix, che gli aveva commissionato altre storie sul personaggio, due nuovi episodi: il primo, "Riassunto", è in realtà una semplice rielaborazione di tavole di "L’uomo che uccise Ernesto “Che” Guevara"; il secondo, "Nel frattempo" (che avrebbe dovuto dare il via a successive produzioni) è dedicato invece all'amico Franco "Bonvi" Bonvicini scomparso l'anno precedente, mentre di un'ulteriore storia esiste il soggetto completo. Nuove avventure dedicate a "Lo Sconosciuto" sono ora in via di pubblicazione edite dalla Sergio Bonelli Editore e realizzate da diversi autori.


Qui trovate due video dedicati a Magnus, di cui un trailer del documentario "Magnus - Il segno del Viandante" di Giovanni Eccher, Vincitore del Vercelli Art Movie Festival 2008:






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