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  • Immagine del redattorePasquale Frisenda

Batsegnali: Film, telefilm e corti dedicati al Cavaliere oscuro

Aggiornamento: 11 ago 2022

Una carrellata sugli omaggi del cinema, della televisione e del web al personaggio di Kane e Finger.

"Ecco cosa succede quando una forza irrefrenabile incontra un oggetto inamovibile… tu sei davvero incorruttibile, non è così? "

(da "Il Cavaliere oscuro" - 2008)


Siamo a Gotham city, ed è una notte buia e tempestosa (qualcuno avrebbe detto) quella in cui Thomas Wayne si reca al cinema con la moglie Martha e il figlio Bruce, di otto anni, per vedere il film "Il segno di Zorro", personaggio per cui il bambino stravede.  All'uscita dalla sala, i tre, appena entrati in un vicolo, vengono fermati da un balordo, un certo Joe Chill, che nel tentativo di rapinarli spara ai coniugi, uccidendoli a sangue freddo davanti agli occhi del piccolo Bruce. Traumatizzato, il bambino promette solennemente un giorno di vendicarsi, e di combattere il crimine in ogni sua forma. Bruce, erede di una immensa fortuna, viene cresciuto da Alfred Pennyworth, il maggiordomo di Villa Wayne, che lo accudisce come se fosse suo figlio. Il fuoco che gli arde dentro dal giorno in cui i suoi genitori sono stati uccisi non si è però mai spento, e, raggiunta la maggiore età, Bruce inizia a girare il mondo, esiliandosi volontariamente dalla sua casa e dalla sua città, determinato ad apprendere le arti marziali come ogni altra tecnica di combattimento, sia fisica che psicologica, antica e moderna, oltre che ad affinare le tecniche investigative esistenti, diventando, nel tempo, un vero esperto di criminologia e anche di più, tanto che, un giorno, sarà riconosciuto come il più grande detective del mondo. Dopo molti anni, Bruce Wayne fa ritorno a Gotham city, ma la molla che lo spinge ad intraprendere una vera guerra contro il crimine, per cui si è sottoposto ad estremi allenamenti fisici e mentali, sente che non è ancora sufficiente, ci vuole qualcos'altro. Una sera, mentre Bruce è assorto nei suoi pensieri, un gigantesco e terribile pipistrello irrompe all'improvviso nel salone di Villa Wayne dove lui si trova, e viene inteso dall'uomo come un segno, una risposta alle sue domande e ai suoi tanti dubbi. Arriverà dunque ad indossare uno spettrale ma caratteristico costume, pensato apposta per incutere un timore reverenziale nei suoi avversari e diventare, contemporaneamente, un simbolo di incorruttibilità. Grazie al suo patrimonio mette a punto un sofisticato equipaggiamento e riesce a trovare nel commissario di polizia James Gordon un valido alleato nella lotta alla malavita. Nasce così Batman.

Creato da Bob Kane e Bill Finger nel 1939 (sebbene solo Kane sia stato per lungo tempo riconosciuto ufficialmente come ideatore), "Batman" è uno dei personaggi dei fumetti più celebri al mondo, ed è stato pubblicato per la prima volta dalla DC Comics nel numero 27 della rivista "Detective comics" (il personaggio, nel suo esordio editoriale in Italia, fu presentato anche come "Ala d'acciaio" e "Il Pipistrello"). Il sito web IGN lo ha inserito alla seconda posizione nella Top 100 Comic Book Heroes, ovvero la classifica dei cento migliori personaggi della storia dei fumetti americani, dietro a "Superman" e davanti all'"Uomo ragno".


Quando Bob Kane venne spinto dall'editor Vincent Sullivan a buttarsi nel mondo dei supereroi, il personaggio di "Superman", ideato da Jerry Siegel e Joe Shuster, allora poco più che due ragazzi, aveva debuttato da pochi mesi e con successo. La possibilità di guadagnare di più convinse Kane ad accettare la proposta, e, per il suo personaggio, decise di miscelare molte figure che allora trovavano riscontro al cinema e sui pulp magazine, perlopiù in produzioni poliziesche o noir, generi che Kane amava molto. Da sempre affascinato dai progetti ingegneristici di Leonardo da Vinci, e colpito soprattutto dal suo uomo volante, unirà l'ingegno davinciano nell'ideazione di macchine complesse e fantastiche con le visioni suggerite da due film in particolare: "Il segno di Zorro" (il primo film dedicato al personaggio di Johnston McCulley e diretto da Fred Niblo nel 1920, che ha come protagonista uno scatenato Douglas Fairbanks), con l'eroe solitario e di nero vestito che combatte contro le ingiustizie, e l'horror "The Bat", diretto da Roland West nel 1926 (del quale venne realizzato un remake nel 1930, "The Bat whispers", sempre di West ma questa volta in sonoro, novità, questa, arrivata nei cinema solo pochi anni prima).

A questi si devono aggiungere anche le influenze, come detto, dei pulp magazine, ed in particolare di "Black Book detective", il cui protagonista era un investigatore mascherato chiamato "Black Bat", ma, probabilmente, anche "The Shadow" (conosciuto in Italia anche come "L'Uomo ombra", il personaggio di Walter B. Gibson nato nel 1930 in una trasmissione radiofonica e ammantato di quella stessa aura leggendaria caratteristica poi anche di Batman), ebbe il suo peso.

Ma queste sono solo alcune delle possibili influenze avute da Bob Kane nella genesi del suo famoso eroe, e solo le più evidenti.

Con questi ingredienti, e con il fondamentale aiuto di Bill Finger, che può esserne considerato a tutti gli effetti il co-creatore (ha notevolmente contribuito allo sviluppo del personaggio, del suo armamentario e soprattutto del mondo in cui è inserito: ad esempio sue sono le invenzioni della bat-cintura e della bat-caverna; sempre sua l'idea di affiancare a Batman un giovane assistente, Robin; e ancora a lui di deve il personaggio di James Gordon e di molti nemici famosi), Batman fa il suo debutto in edicola nel 1939, come detto, sulla rivista a fumetti "Detective comics", pubblicata dalla National (oggi DC comics). Il personaggio raccoglie da subito i favori del pubblico di allora, affamato di avventure, certo, ma anche affascinato da quell'oscura figura così diversa da "Superman", e non solo perché Batman non ha poteri fisici particolari ma anche nelle sue finalità (nei primi numeri Batman va in giro armato). Nelle loro storie, gli autori (Kane in particolar modo) hanno infatti l'intenzione di muovere una certa critica sociale, veicolata attraverso il genere supereroistico, che punti il dito contro le debolezze del sistema e la corruzione dilagante, che comprende anche parte della polizia.


La stessa città in cui agisce Batman, Gotham city - l'esatto opposto della sfolgorante Metropolis, la città di Superman - è un richiamo a questa volontà: di architettura perlopiù gotica, cupa e oscura, risulta spesso ritratta come un luogo opprimente, una gigantesca macchina i cui meccanismi stritolano chi ci vive. Anche la nascita di Gotham (che molti dicono che sia la contrazione di GOTHic AMerican) è avvolta dal mistero e dal misticismo. Si narra che, millenni fa, un mago malvagio sia stato sepolto vivo sotto quella che un giorno sarebbe diventata la parte centrale della città, ma che prima di morire maledisse quel posto, dichiarando che la sua essenza malefica si sarebbe infiltrata nel terreno, impadronendosene e avvelenando qualunque cosa ci fosse stata costruita sopra.


In ogni caso, le avventure del nuovo eroe spopolano tra i lettori, giovani o meno, permettendo alla DC comics di aggiungere un nuovo successo editoriale a quello già conclamato di "Superman".


Un successo così grande che richiama l'attenzione del cinema, a caccia (ieri come oggi) di possibili successi al botteghino, e da allora Batman ha fatto ripetutamente capolino sullo schermo, sia televisivo che cinematografico.

Negli anni '40, quando ancora gli effetti speciali erano inesistenti (almeno come li si intende oggi) e i super-eroi stavano iniziando a muovere i primi passi nelle edicole degli Stati Uniti, le case di produzione hollywoodiane preferivano dedicare a vari personaggi dei veri e propri serial cinematografici composti da cortometraggi, di circa un quarto d'ora o venti minuti al massimo di durata, trasmessi al cinema in abbinamento ai film più importanti programmati in quel periodo. L'idea aveva il duplice effetto di far appassionare gli spettatori alle avventure dell'eroe proposto ma anche di costringerli a tornare al cinema per continuare a seguire le puntate per sapere come andava a finire la vicenda. Batman divenne protagonista di ben due serie di questo genere: "Batman" di Lambert Hillyer (del '43), e "Batman e Robin" di Spencer Gordon Bennet (del '49), che lo resero un nome noto anche per chi non aveva mai aperto un (suo) fumetto:

Il personaggio di Kane e Finger torna alla ribalta in televisione alla metà degli anni '60 grazie a "Batman", una serie dai toni chiaramente bizarre che riscuote un grandissimo e unanime consenso, facendo entrare nell'immaginario collettivo modi di dire ed esclamazioni tipiche del programma (si narra persino che durante la crisi dell'Apollo 13, molte persone telefonarono infastidite alle televisioni americane perché, per dare la notizia dell'incidente, avevano interrotto la normale trasmissione del telefilm. Probabilmente è una leggenda, o almeno lo spero), e di cui poi viene realizzato un lungometraggio, "Batman: The movie", di Leslie H. Martinson (1966), creando di fatto un primo passo verso i cinecomics. L'impostazione leggera ed evidentemente comica della serie televisiva si fece risentire anche sugli albi a fumetti dedicati al personaggio, che, anche se non erano mai mancate situazioni simili nelle storie di Batman, cercarono di seguire fedelmente le orme del programma per replicarne il successo. Ma la cosa non funzionò e anzi i fumetti cominciarono a perdere terreno: troppo sciocchi per un pubblico adulto e poco interessanti per quello dei ragazzini, che trovarono invece nei titoli della diretta concorrente della DC, l'allora nascente Marvel comics, situazioni e personaggi molto più stimolanti, in linea con i tempi e il loro sentire (trovate QUI altre informazioni sulla storia e lo sviluppo dei fumetti dei super-eroi negli states):

Pochi anni dopo, alla guida delle serie a fumetti di Batman arrivano comunque due autori che riescono a rinvigorirne lo spirito iniziale: Denny O'Neill e Neal Adams. Ma non basta, e Batman sembra aver definitivamente perso l'appeal verso i lettori. La DC non molla, e alla metà degli anni '80, a Frank Miller, allora giovane di belle speranze che ha già dimostrato grandi capacità alla Marvel, viene affidato il compito di rifondare da zero il "mito batmaniano". Escono dunque "Batman: Il ritorno del Cavaliere oscuro", scritto e disegnato da Miller con la collaborazione di Klaus Janson alle chine e di Lynn Varley ai colori, e "Batman: Anno uno", scritto da lui ma disegnato dal grande David Mazzucchelli. Entrambe le opere si affermano come due capolavori dei comics americani, che non solo ribaltano le sorti delle testate a fumetti del crociato incappucciato ma lo riportano con vigore sotto i riflettori di tutti i media, non ultimi quelli del cinema.


La Warner Bros., licenziataria dei diritti della DC Comics, mette in cantiere un nuovo film su Batman, e il compito di realizzarlo viene affidato a Tim Burton:

Il film esce nel 1989 ed ha un successo incredibile, tanto che di fatto dà il via (più di quanto sia riuscito all'apprezzabile "Superman" di Richard Donner, uscito circa dieci anni prima) ad una nuova stagione di film tratti dai fumetti (di super-eroi o meno). I primi due capitoli di questo nuovo corso, "Batman" (1989) e "Batman - Il ritorno" (1992), entrambi di Burton, hanno come protagonista Michael Keaton, attore molto contestato dai fan del personaggio ma voluto con tutte le forze dal regista. Burton conferisce il suo personalissimo tocco ai due film, immergendoli in un'atmosfera decisamente dark ma tenendo anche presente l'aspetto più favolistico del fumetto (oltre che del suo cinema), citando il serial televisivo del '66 in più occasioni. Il secondo capitolo risulta comunque troppo cupo e drammatico, sia per la Warner che per Bob Kane, e Burton rivestirà nei seguenti sequel solo la veste di produttore. Escono così i gigioneschi e coloratissimi "Batman forever" (del 1995), con Val Kilmer come protagonista, e "Batman & Robin" (1997), dove troviamo un poco convinto George Clooney nei panni di Batman, ma i film, entrambi diretti da Joel Schumacher, vengono massacrati dalla critica e ottengono scarsi risultati al botteghino (sopratutto quest'ultimo), con l'unica conseguenza di veder il franchise sospeso.


Diversi anni dopo la Warner affida a Christopher Nolan il compito di riprovare a portare Batman al cinema e nel 2005 esce "Batman begins", dove il regista inglese cerca di dare un taglio più realistico sia al personaggio che al suo mondo. Nonostante le non poche incongruenze della trama (presenti in tutti e tre i film su Batman da lui diretti), la pellicola, dove troviamo un convincente Christian Bale nel doppio ruolo di Bruce Wayne/Batman, ottiene un buon riscontro:

L'esperienza di Nolan prosegue poi con i due sequel, "Il Cavaliere oscuro" (dove per la prima volta scompare il nome di Batman dal titolo), del 2008, e "Il Cavaliere oscuro - Il ritorno", del 2012, che diventano dei veri e propri campioni d'incassi.


Per la fine del 2014 la FOX produce "Gotham", la serie che si prefigge di narrare la cupa e labirintica città che farà da palcoscenico alle gesta del futuro Batman (qui Bruce Wayne, interpretato da David Mazouz, è ancora solo un ragazzino), mentre il personaggio torna al cinema nel 2015 in "Batman v Superman: Dawn of Justice", il film diretto da Zack Snyder inizialmente pensato per essere il sequel del suo "L'Uomo d'acciaio" ma che si è lentamente trasformato in un altro progetto, che darà il via all'arrivo sul grande schermo della Justice League, e poi nel 2022 in "The Batman" di Matt Reeves, che rappresenta l'ennesimo reboot del franchise.

Curiosamente, però, nessuno dei film o telefilm prodotti per il cinema o la televisione è riuscito mai a presentare una versione del personaggio davvero fedele a quella delle tavole a fumetti (senza renderlo almeno ridicolo o goffo), cosa che è invece spesso riuscita a diversi registi (professionisti o meno) che si sono impegnati a realizzarne dei cortometraggi destinati unicamente alla rete. Perché Batman non conosce limiti, come sappiamo, e internet straripa di siti e simili a lui dedicati, insieme, ovviamente, a video, di ogni forma e fattura, che vanno da cose davvero encomiabili a schifezze indifendibili (ma si sa, la passione dei fan passa sopra a tutto).


Qui segnalo alcuni corti che, secondo me, meritano di sicuro una visione. A parte il primo, che omaggia le origini di Batman, tutti gli altri hanno un'ambientazione e una visione del personaggio molto grintosa (e violenta), vicina alla versione vista dagli anni '80 in poi negli albi della DC. Non sono gli unici, di certo (anzi, se ne trovano anche alcuni dedicati a Robin, come "Grayson", ad esempio), ma credo decisamente tra i più convincenti.


"Silent shadow of the Bat-man" di Andre Perkowski (2008):

"Batman: Dead end" di Sandy Collora (2003):

"Batman e Superman: World's finest" di Sandy Collora (2004):

"Batman legends" di Aaron Schoenke (2006):

"Batman: City of scars" di Aaron Schoenke (2010):

"Batman: Seeds of Arkham" di Aaron Schoenke (2011):

"Batman vs Wolverine" di Aaron e Sean Schoenke (2012):

"Batman vs Darth Vader" di Aaron Schoenke (2014):


Buona visione!



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